Erano giorni ormai che avevamo problemi col lavandino. Mio padre si era intestardito nel non voler chiamare l'idraulico di famiglia. Fatto sta che dopo settimane intere trascorse ad asciugare il pavimento, a causa delle numerose perdite, io e mia madre lo costringemmo a chiamare l'idraulico.
Mia madre si era messo in tiro
Non avevo mai visto l'idraulico, sapevo solo che si chiamava Roberto.
Che quest'uomo avesse un certo ascendente su mia madre, però, l'avevo capito subito. Già due giorni prima che dovesse venire a casa, infatti, mia madre era andata dall'estetista, dal parrucchiere e pure a fare shopping. Fin qui nulla di male, certo. Ma perché comprare un perizoma di pizzo e una minigonna aderente, proprio il giorno prima dell'arrivo dell'idraulico?
Senza reggiseno
Quando Roberto entrò in casa, mio padre era al lavoro ed io me ne stavo di sopra a lavorare al computer. Sentii i rumori dei tacchi a spillo di mia madre che andava ad aprire la porta. Lo ammetto, ero curiosa e non riuscii alla tentazione di dare una sbirciatina. Appena vidi Roberto, ebbi la conferma che mia madre si era messa tutta in tiro per lui. Un uomo sulla quarantina, alto e atletico, ma che dava soprattutto l'aria di saperci fare. Colsi subito l'occasione e andai di sotto per presentarmi. Mia madre avrebbe preferito che non ci fossi. Aveva messo anche le calze a rete e faceva la sua figura (ha cinquantanni, ma ha ancora un fisico pazzesco). Io mi difendevo bene con i miei shorts che mi risaltavano le gambe lunghe e una t-shirt bianca e trasparente, per evidenziare il fatto che non portassi il reggiseno.
Ero fradicia
L'idralico oltre ad essere attraente si rivelò anche molto sveglio. Seppe cogliere tutti i piccoli segnali che gli lanciai e, con la scusa di aver dimenticato un attrezzo nel furgone, porse le chiavi a mia madre e le chiese di andarglielo a prendere. Mamma non ebbe neppure il tempo di chiudere la porta alle sue spalle che l'idraulico si avventò su di me, strappandomi la maglietta. All'inizio finsi un po' di resistenza, ma poi, sapendo che avevamo poco tempo a disposizione, lo lascia fare. Cominciò a leccarmi i seni, poi mi abbassò gli shorts e andò dritto sulla fica con un'avidità che non avevo mai visto in nessun uomo prima di allora. Mi leccava come se avesse aspettato quel momento per anni. Manco a dirlo, mi bagnai come una porca, a pensarci adesso me ne vergogno. Non era mia intenzione scoparmi l'idraulico di famiglia, ma quando Roberto si alzò in piedi e si calò i jeans, dai boxer vidi spuntare una protuberanza che prometteva molto bene. C'è da dire che non scopavo da due mesi e la vista di un bel cazzo grosso mi ingolosiva non poco. Il problema era che a quel punto entrambi eravamo titubanti. Mia madre stava per tornare. Da parte mia però prevalse la voglia di scopare, così mi voltai per incitarlo a prendermi da dietro. Manco a farlo apposta, proprio sul più bello, cioè dopo che Roberto mi aveva messo a pecora e stava per penetrare la mia fica fradicia, sentimmo i tacchi di mia madre che faceva rientro in casa.
I gemiti di mia madre
Io e l'idraulico cercammo di ricomporci nel minor tempo possibile, ma fu tutto inutile. In effetti, cosa poteva pensare mia madre vedendomi con la maglietta strappata e con gli shorts bagnati proprio in corrispondenza della fica?
Quando mia madre mi vide, in effetti iniziò a dare i numeri. "Ti sei scopato mia figlia", ripeteva, incredula, rivolgendosi a Roberto. Io provai a spiegarle che in realtà tecnicamente non mi aveva scopata, ma non ci fu niente da fare. Mi ordinò di stare zitta e tornare in camera.
Che potevo fare? Con la coda tra le gambe, uscii dalla cucina, chiudendo la porta alle mie spalle e finsi di tornare in camera mia.
Aspettai qualche secondo, poi mi chinai per spiare dal buco della serratura. Quando intravidi mia madre con il cazzo dell'idraulico in bocca, cominciai a masturbarmi. Il resto, purtroppo, me lo sono dovuta immaginare, lavorando di fantasia e affidandomi ai gemiti e alle urla di quella cagna di mia madre.